Imprese e periodo Covid: come ne stiamo uscendo?
10 Novembre 2021
Francesco Megna* – Il veloce peggioramento del quadro congiunturale seguito alla diffusione della pandemia ha incrementato anche in Brianza la necessità di risorse finanziarie delle nostre imprese. All’aumento della domanda di credito, che si è confermata anche nei primi otto mesi del 2021 (4,1% sui dodici mesi), ha contribuito l’ampio ricorso delle imprese retail agli schemi di garanzia pubblica sui nuovi finanziamenti e alle moratorie sui prestiti in essere, che hanno ridotto il flusso di rimborsi (decreto ‘Cura Italia’ e decreto ‘Liquidità’): circa il 50% delle aziende ha usufruito di almeno una delle due misure e quasi un quinto si è avvalsa di entrambe. Il ricorso alle moratorie è stato molto diffuso sin dal loro esordio e, alla fine dell’anno, ne beneficiava quasi il 25% delle imprese. L’impiego delle misure, in particolar modo quello congiunto di moratorie e garanzie, è stato più frequente tra le imprese potenzialmente “illiquide”, ovvero quelle che, a seguito del calo delle vendite, non sarebbero riuscite ad assolvere i propri impegni finanziari senza liquidità aggiuntiva. L’accesso ai nuovi finanziamenti assistiti da garanzie rilasciate dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è stato invece più graduale, sino a interessare oltre la metà delle aziende retail. Le garanzie pubbliche ad oggi coprono il 7% circa degli impieghi bancari. A inizio anno, i finanziamenti in moratoria costituivano il 12,1% dei prestiti totali. Questa quota è scesa nel corso dell’anno passato per effetto sia della graduale scadenza delle moratorie in essere, sia del simultaneo aumento dei prestiti. La crescita del credito ha interessato dapprima le imprese di medie e grandi dimensioni, per poi estendersi anche alle aziende più piccole. L’incremento ha accomunato tutti i settori di attività economica ed è stato più accentuato per le imprese dei servizi, riflettendo il maggiore ricorso alle moratorie e alle garanzie da parte dei comparti più colpiti dalle restrizioni. Il 13% degli importi e quasi il 65% delle operazioni è riconducibile alle garanzie per prestiti di piccola dimensione (fino a 25.000 euro, limite aumentato a 30.000 euro in sede di conversione in legge del decreto “liquidità”), garantiti al 10%. La ripresa dell’economia ha sorpreso le aziende costrette a rivedere i loro sistemi produttivi. Le risorse finanziarie che nei mesi scorsi assicuravano lo svolgimento della propria attività nel futuro ora vengono utilizzate per garantire i necessari investimenti funzionali al nuovo contesto economico e per supportare le attività commerciali (import/export). Segno che la preoccupazione si va progressivamente dissolvendo. Alcune aziende hanno addirittura estinto anticipatamente i chirografari erogati lo scorso anno.
*Responsabile commerciale settore banking