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RistopiùNews - Notizie dal mondo della ristorazione a cura di Ristopiù Lombardia SpA

Notizie dal mondo della ristorazione a cura di Ristopiù Lombardia SpA

Fornitori o partner? Seconda puntata


Donatella Rampado – Una corretta relazione commerciale può portare benefici a imprenditori e fornitori: dimostrare ai propri fornitori rispetto e fiducia è un buon modo per far sì che essi facciano il massimo dello sforzo per offrire il miglior servizio possibile e soprattutto che forniscano quelle informazioni utili sul mercato, difficilmente reperibili altrimenti.

La correttezza non funziona solo a senso unico. Ci si aspetta servizio veloce, puntuale e corretto dai fornitori: allo stesso modo, il fornitore va ricambiato con pagamenti puntuali alla scadenza. Se non volete farlo, perché del business etico non vi interessa molto, dovrete farlo per questioni di reputazione e fiducia. Infatti, così come non si può trattare male un cliente, perché questi ne parlerà male sui Social, ad amici, parenti e conoscenti, così non si può trattar male un fornitore, che a sua volta avrà i mezzi per scalfire la vostra Brand Reputation presso altri fornitori, comuni clienti e altro.

L’importanza del rispetto reciproco

I consigli e le dritte di persone competenti e con le “mani in pasta” sono sempre utili. Un fornitore, servendo molte attività simili sul territorio, ha una visione migliore di cosa compra la concorrenza, di che tipo di promozioni hanno in atto, di quali prodotti prediligere a seconda dell’area in cui il locale è ubicato e di quali prodotti-servizi potrebbero aiutare a differenziarsi dagli altri.

Per avere prodotti, consulenza e servizi di eccellenza è necessario assicurarsi che il fornitore possa effettivamente realizzare un buon margine di guadagno, applicando dei prezzi realistici e con tempi di pagamento adeguati. Molti ristoratori, ad esempio, non venderebbero mai un branzino alla metà del valore e di certo non accetterebbero un pagamento dopo 60 giorni, di conseguenza non dovrebbero chiederlo nemmeno al loro fornitore. Se un fornitore lavora sottocosto, non avrà interesse a consigliare per il meglio e la situazione di sofferenza finanziaria lo porterà a fornire disservizi per mancanza di risorse.

Una volta scelti i fornitori, l’ideale sarebbe negoziare termini e condizioni chiare e formalizzarle in contratti giuridicamente vincolanti, si minimizzano così il rischio di dispute e cause giudiziali. Dettagliare i servizi richiesti prima di cominciare la relazione commerciale renderà chiaro il rapporto e ognuno saprà cosa aspettarsi dall’altro. Anche se si è amici… l’esperienza ahimè insegna!

Oltre a quanto scritto, esistono altri criteri molto importanti per scegliere un fornitore. Sono criteri che si scoprono con l’esperienza e con il tempo. Certo è che un buon fornitore va valutato, consiglio, nel medio termine, almeno sei mesi, meglio otto. Sono le azioni, che contano, e non le emozioni, nel business, e un medio periodo può fornirvi molteplici aspetti su cui poter far un’analitica analisi.

Donatella Rampado – SelfBrand

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