Un tempo, nelle montagne del Trentino Alto Adige, quando ancora il turismo non aveva risollevato le sorti del territorio, le famiglie cucinavano utilizzando la materia prima che avevano a disposizione. Nel caso della frutta, le mele, di ogni colore, forma, maturazione, grado di dolcezza.
Lo strudel nasce proprio per valorizzare la mela e oggi è apprezzato per il suo gusto poco dolce, per la presenza delle spezie e per quella punta di amarognolo dato dalla scorza di limone.
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Lo strudel non è un dolce come gli altri. Ha un potere evocativo molto forte, capace di:
- svecchiare la classica colazione che organizzate per il vostro cliente
- richiamare gli echi dei Paesi del Nord e delle loro prelibatezze di pasticceria
- riportare alla mente l’accoglienza e la bellezza delle Dolomiti
Lo strudel servito in città deve vincere la sfida della geolocalizzazione, ovvero: deve essere identico a quello che il cliente ricorda di aver assaggiato nella malga sperduta tra i monti.
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Lo strudel in città ha un fascino tutto da scoprire. Che nasce dalla passione crescente per le Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, e scende via via in pianura. I consumatori più attenti si saranno anche accorti che in alcune grandi città del nord Italia hanno aperto negozi che vendono unicamente prodotti altoatesini, dai brezel, ai canederli, allo speck allo strudel, appunto. Questo fenomeno conferma una tendenza in atto: la scoperta o riscoperta di cibi della tradizione gastronomica regionale,
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