Imparare dall’università. Che ne pensi?
21 Settembre 2017
Giuseppe Arditi – Ti lancio una provocazione, vediamo se riesci a seguirla, oppure se sei assolutamente contrario.
Sostengo che qualunque azienda deve comportarsi come l’università, anche se ha come mission quella di vendere street food o di preparare cannoli siciliani.
Io stesso adotto questa tecnica per Ristopiù Lombardia.
Ora ti spiego.
Cosa fa l’università nel suo complesso?
Attira i migliori talenti, fa crescere quelli davvero meritevoli (che riescono a passare gli esami nei tempi corretti, che si guadagnano buoni voti). Una volta che i ragazzi si sono laureati, non li caccia a pedate, ma propone loro ulteriori percorsi di crescita, facendoli entrare nell’importantissimo mondo della ricerca, essenziale per la vita e l’economia del nostro Paese.
Mentre questo accade, mette a disposizione spazi per studiare, libri da consultare, mense presso cui rifocillarsi, palestre e strutture per lo sport.
Sempre contestualmente, tesse relazioni con il mondo industriale, in modo che gli studenti poi possano trovare uno sbocco professionale. Inoltre, finalizza i corsi di studio in modo che le conoscenze e le competenze rispondano all’esatta richiesta delle aziende (è il famoso “trasferimento”).
L’università è un mondo in divenire, concentrato sulla formazione; attento all’evoluzione dei saperi.
Ecco.
A parer mio, l’azienda e l’imprenditore devono vivere con lo stesso spirito.
Non concentrarsi solo sul prodotto che esce dalla “macchina produttiva”, tangibile o intangibile, ma dedicarsi alla formazione continua, sia dei prodotti che del business. Alle relazioni, alla crescita degli stakeholder, allo studio.
Come, il business si può formare? Certo, quando si adatta al contesto del mercato.
Se tu vendi noccioline americane salate, ma il consumatore adesso vuole tutto “free” e sta lontano dal sale, tu puoi:
- Non fare formazione e continuare a vendere lo stesso prodotto… che alla fine ti resterà in magazzino
- Fare autoformazione, ossia capire cosa sta cambiando e rapidamente adattarti al cambiamento.
Sei d’accordo con questa mia teoria?
Non voglio trasformare tutti gli imprenditori di bar in docenti, ma in manager accorti.
Continua a seguirmi, stiamo predisponendo grandissimi cambiamenti in azienda.
Per ora non ti dico niente, ti lascio solo con un aggettivo: “magic”.
A presto con la spiegazione, ciao!
Jo