Trend del cibo 2019? Natura e salutismo
4 Gennaio 2019
Elena Giordano – Siamo facili profeti, in questo momento, se diciamo che il 2019, dal punto di vista dell’alimentazione, sarà basato su due giganteschi trend: natura e salutismo.
Li ritroveremo ovunque: al supermercato, al bar e al ristorante. Il consumatore è assolutamente focalizzato e non intende spostarsi, nelle sue scelte, da questi due pilastri.
Quali effetti pratici hanno queste due macro-tendenze?
-Le avancasse sia dei super che dei bar si stanno trasformando: non solo cioccolatini e gomme da masticare, ma sempre più snack a base di frutta secca e disidratata
-Nel menù non è più importante solo indicare gli ingredienti del piatto, ma anche la loro provenienza, esaltando per quanto possibile l’origine del territorio, il rispetto della natura, la sostenibilità. Qualche esempio? Spazio ai prodotti Dop e Ipg, al pescato rispettoso dei mari; a pollame e carne rossa proveniente da animali che sono stati allevati con pochi antibiotici, mangiando mangime naturale e così via. Lo stesso dicasi per le verdure, il vino, le farine con cui sono prodotti pane e panificati; addirittura i sottoli (le cui verdure dovranno essere a km zero rispetto alla zona di produzione), oppure l’olio rigorosamente Evo, o ancora il cioccolato realizzato da cooperative che proteggono le coltivazioni della pianta.
Insomma, un nuovo modo di pensare al consumo e al cibo che non si occupa più di: “importante è che piaccia a me”, ma che trasforma il cliente in una persona attenta e responsabile.
Più le aziende – bar e locali compresi – tarderanno a intuire e cavalcare questi due trend, più i clienti si sposteranno.
Volete sapere qual è la vera novità di tutto questo discorso?
Non è un cambiamento “di facciata”: ovvero, non è vero che il cliente è appassionato di cibo sostenibile… e poi in realtà, quando è a casa, spreca a gogo e non fa nemmeno la raccolta differenziata della spazzatura.
Il cambiamento è interiore, profondo, coinvolge tutti, dai giovani agli anziani. Il motivo? È culturale, non commerciale. Solo successivamente il marketing “mette le mani” sui nuovi prodotti per spingerli e renderli ancora più buoni agli occhi dei clienti. Ma il primo passo lo fanno proprio loro, i consumatori finali, quando scelgono un cibo più salutare e più controllato rispetto a quello meno sostenibile.
Il 2019 sarà esattamente questo: cliente fermo in attesa che il suo bar di fiducia si posizioni sulla sua stessa lunghezza d’onda. Buon lavoro a tutti!