Mattone? La Brianza osserva con interesse
17 Dicembre 2020
Francesco Megna * – Si potrebbe considerare una specie di rivincita delle periferie il nuovo scenario del mercato immobiliare che si è prospettato in Brianza in questo memorabile momento storico ed economico. Il lockdown ha fatto emergere nuove richieste ed esigenze: in primis, sicuramente, quello di avere un giardino o un terrazzo. La quarantena è stata vissuta in maniera decisamente diversa da chi vive in una casa con uno spazio esterno con del verde e chi invece non ha nemmeno un terrazzo. Questa è la ragione per cui il mercato si sta muovendo velocemente in questa direzione. Ecco la nuova tendenza: immobili con terrazzi e giardini. Sono parecchi i brianzoli che avrebbero intenzione di cambiar casa nel prossimo biennio e il 15% di loro ha manifestato l’esigenza di questo cambiamento proprio durante il lockdown, in particolare le coppie con figli. Fino all’8 marzo il mercato immobiliare italiano era in salute, con un trend di compravendita in aumento da almeno cinque anni. Nei mesi del lockdown, marzo e aprile, il mercato si è praticamente bloccato, mentre a partire da aprile il mercato ha ripreso con ritmo crescente, anche se lentamente; ed ora tutti si aspettano una ripresa. Il dato a cui tutti guardano però, e che è utilizzato come indicatore dello stato di salute del mercato, è quello dei prezzi. E i prezzi delle abitazioni in vendita qui da noi non sono mai calati, anzi. In questi ultimi mesi del 2020 il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia ipotecaria registra un aumento pari al 1,9%, mentre registra un aumento del 1% il prezzo/mq per l’usato (+3% il nuovo). L’idea, quindi, è che per ora il mercato stia reggendo. Il mattone è sempre visto dai brianzoli come un porto sicuro. Il settore immobiliare coinvolge oltre l’80% della popolazione; il ceto benestante ha investito oltre metà della propria ricchezza nel mattone. In questo momento chi ha nell’immobiliare un interesse che va oltre il mero utilizzo personale vive una fase di attendismo. Se infatti il 2021 dovesse portare con sè la fine della pandemia, il prossimo anno potrebbe essere un periodo interessante. Gli investitori locali hanno molta liquidità accumulata per la crescente incertezza, in attesa di essere investita, che determinerà importanti movimenti nel settore. Gli investimenti con cui l’immobiliare si confronta (obbligazioni, titoli di Stato) sono ai minimi e il mattone rappresenta un’opportunità che resta tra i principali investimenti. In futuro potrà esserci un momento per incrementare il peso dell’immobiliare ma investendo nel comparto corretto, come la logistica, il retail ed il direzionale; perchè il Covid ha certamente accelerato dei trend che stavano lentamente entrando nella quotidianità La percentuale di compravendite residenziali assistite da mutuo risultano in lieve decrescita, dal 50,5% al 49,4%; mentre il valore medio dell’immobile oggetto di garanzia è attorno ai 165.000 euro. Nei mesi di gennaio e febbraio 2020, così come negli ultimi mesi, l’andamento dei mutui ipotecari è stato contrassegnato dal segno più; dinamica che si è però recentemente interrotta con ogni probabilità a causa dei timori delle famiglie per l’inasprimento dell’epidemia. Cala l’importo medio richiesto, intorno ai 130.000 euro. Crescono le richieste di mutuo sui canali online. Le fasce di richiedenti con età compresa fra i 36 e i 45 anni conferma il suo peso al 35%; stabile la fascia 26/35 (23%). I dipendenti a tempo indeterminato rappresentano l’85% circa dei richiedenti. Oltre il 50% percepisce un reddito mensile netto di circa 2.000 euro. Quasi il 90% dei richiedenti opta per il mutuo a tasso fisso (spread medio 1,75%). Le richieste sui canali online come surroga arrivano ormai a coprire il 50% del totale.
*Responsabile commerciale settore banking