
Dicono di noi: la parola a G.M. Piccoli
16 Febbraio 2018
A colloquio con Cristina Moretti, socia
Qual è il core business di G.M. Piccoli?
È un’azienda che è nata nel 1988; abbiamo iniziato producendo per Tre Marie, per cui realizzavamo pochi prodotti: il cornetto da lievitare che si chiamava il Bergamo, i cornetti mignon, i cannoncini, le pizzette e i salatini. Con il passare del tempo abbiamo lavorato come terzisti per la Nestlè e la Sammontana; 17 anni fa abbiamo aperto questa nuova linea chiamata Città Alta: abbiamo messo tutti i prodotti di sfoglia e abbiamo cambiato il nostro genere di partenza, costituito da croissant e i salatini, comprendendo al momento giusto che il nostro futuro vincente sarebbe stata la sfoglia, che nessuno produceva. Ci abbiamo creduto e abbiamo scelto di puntare dunque su questo ingrediente per fare qualcosa di diverso; Perla – così è chiamata – è stata presentata nel 2004, con marchio registrato. Ha la forma di una capasanta, ed è stato un grandissimo successo che oggi ci riconoscono in tutto il mondo. Siamo cresciuti passo dopo passo, senza temere nessuna rivalità. Siamo un’azienda fondata su principi veri perché crediamo nella qualità, nella serietà e nella determinazione; proponiamo sempre prodotti innovativi registrati per forma e per farciture. Attualmente siamo una settantina di persone e la sede è ad Alzano Lombardo (BG), un paesino della Val Seriana.
Come distribuite il vostro prodotto?
Sono io la diretta interessata, perché il mio ruolo è commerciale in azienda. Abbiamo grossisti e concessionari. Siamo certificati BRC e IFS per esportare all’estero: America, Cina, Europa (gli standard BRC e IFS sono schemi internazionali promossi con l’obiettivo di armonizzare, a fronte di principi comuni, i differenti standard adottati dalla Grande Distribuzione europea. Lo standard BRC – British Retailer Consortium – è nato in Inghilterra, dove è oramai istituzionalizzato; l’IFS – International Food Standard – è uno strumento equivalente emesso dai più importanti nomi della Grande Distribuzione tedesca, francese e italiana).
Che rapporto avete con Ristopiù Lombardia?
É un rapporto davvero bellissimo: stimo molto il suo titolare, Giuseppe Arditi, che è una persona intelligente, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, di particolare. Inoltre ha dei collaboratori che sono veramente fantastici. Si tratta di un’azienda molto apprezzata anche all’esterno, tante persone aspettano che lui faccia il primo passo per poi seguirlo. È un uomo straordinario, un grandissimo imprenditore con un animo molto sensibile e attento a tutto. Poi ha questo modo speciale di rapportarsi a chiunque incontri, con vivacità e intelligenza. Lo stimo e gli voglio bene perché è dolce e non è mai superficiale, anzi si spende tanto soprattutto per i suoi dipendenti e per i suoi colleghi. Quando Cristina parla del signor Arditi il suo viso si illumina, proprio a dimostrazione che, oltre al rapporto professionale, c’è davvero una grandissima stima anche a livello personale.
Testo liberamente tratto da “Dicono di noi – Storie e testimonianze delle persone per noi più care: i nostri clienti. Racconti di lavoro insieme, in 20 anni di Ristopiù”, a cura di Paola Santini e Giuseppe Arditi