
Dicono di noi: la parola a Cauca Management Italia
22 Dicembre 2017
A colloquio con Alessandro Palumbo, titolare di Cauca Management Italia, responsabile di controllo di gestione e pianificazione finanziaria, che ha per cliente Ristopiù Lombardia.
Di che cosa si occupa la Cauca Management Italia?
Personalmente mi occupo di controllo di gestione, nel senso che la mia attività parte da quelli che sono i dati gestionali che il commercialista e il responsabile amministrativo (nel caso di Ristopiù Lombardia) elaborano e che io vado ad analizzare secondo un’ottica gestionale o finanziaria. Tutto ciò significa che all’interno dell’azienda spesso i dati venivano, fino a qualche anno fa, analizzati solo sotto il profilo fiscale. Invece noi abbiamo costruito un sistema di controllo di gestione che permette all’azienda di poter portare avanti un’analisi strutturata di quelli che sono i costi sostenuti nell’esercizio, in virtù dei ricavi raggiunti. Quindi, per esempio, possiamo evitare che nel corso dell’anno ci siano delle anomalie a livello di surplus di spese e quant’altro.
Una miglioria che avete apportato all’interno di Ristopiù Lombardia?
La miglioria più eclatante è stata probabilmente la riduzione degli oneri finanziari, perché fino a qualche anno fa non c’era un’attenzione nel capire effettivamente quello che poteva essere il costo del denaro. Questo modo di pensare si può trovare più o meno in tutte le aziende, perché purtroppo c’è un atteggiamento di sottomissione nei confronti degli istituti di credito e quindi spesso si vive la banca non come un fornitore, ma alla stregua di un cliente, quindi difficilmente si pensa di poter contrastare determinati tassi o condizioni. Tuttavia, considerato che all’interno di una realtà di questo tipo la voce finanziaria pesa tantissimo, un minimo intervento ci ha permesso di marginare parecchio. Un’altra miglioria che credo di aver apportato è stata quella di unificare il controllo dei dati all’interno di Ristopiù Lombardia e dei consorziati del gruppo Ursa Major, perché prima del mio intervento loro analizzavano i dati in maniera separata e quindi non era possibile portare avanti un’indagine finanziaria comparata di tutto il gruppo. Oggi, invece, ragioniamo con i medesimi indicatori, quindi abbiamo la possibilità di analizzare le performance reali dei diversi imprenditori.
È da tanti anni che seguite Ristopiù Lombardia?
Sì, all’inizio sono entrato con un amico e collaboratore di Giuseppe Arditi, Stefano Patrioli. Ha un’azienda molto simile a Ristopiù ed essendo soddisfatto del mio lavoro mi ha presentato a Giuseppe, con il quale ho iniziato a lavorare quattro anni fa.
Questo lavoro ti calza a pennello…
Sì molto, nel senso che cerco sempre di scegliere il mio cliente, perché “a pelle” mi deve piacere. Non so se sia giusto o meno, da un punto di vista imprenditoriale, però considero l’imprenditore un mio amico: questo mi consente di poter capire meglio la sua psiche e poi di aiutarlo effettivamente nella problematica aziendale. Posso quindi dire che ad oggi, fatta eccezione per 2/3 casi, i miei clienti sono per me tutti degli amici.
Ci tieni all’amicizia? E ti ritieni un buon amico?
Sì, mi ritengo un buon amico. É anche vero che, lavorando parecchio, non ho abbastanza tempo per coltivare determinate amicizie fuori dal lavoro, quindi cerco di creare questo bel rapporto con i clienti.
Testo liberamente tratto da “Dicono di noi – Storie e testimonianze delle persone per noi più care: i nostri clienti. Racconti di lavoro insieme, in 20 anni di Ristopiù”, a cura di Paola Santini e Giuseppe Arditi