
Richieste di mutui, facciamo il punto
19 Aprile 2025
Francesco Megna, responsabile settore Banking
Dopo il sesto taglio del costo del denaro in nove mesi, si prevede che le richieste dei mutui per le aziende cresceranno anche quest’anno, con uno sprint del mercato che supererà il rialzo delle domande registrato nel corso del 2024, quando i tassi hanno cominciato una lunga e lenta discesa, anche perchè la stessa BCE potrebbe procedere con un altro ribasso dei tassi di interesse per il prossimo trimestre. Occorrerà comunque capire l’impatto che le nuove congiunture economiche avranno sulla politica monetaria, a cominciare dal conflitto sui dazi avviato dalle nuove tariffe imposte da Trump. Un trend, a dire il vero, già in atto sui mercati dalla seconda metà del 2024, anche se è andato crescendo con grandi falcate soltanto nel corso del periodo ottobre-novembre-dicembre. Il forte incremento nella domanda di mutui per l’acquisto di spazi/uffici/attività è stato così determinato principalmente dal calo dei tassi di interesse e in misura minore dal miglioramento delle prospettive del mercato degli immobili. Se i mutui a tasso variabile continuano a calare, sul fronte dei tassi fissi le ultime settimane sono state caratterizzate da un aumento dell’IRS, l’indice di riferimento per questo tipo di offerta, che sta risentendo dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato europei, sulla scia di quelli americani. Al momento, l’aumento dell’IRS è stato trasferito solo ancora in parte sui tassi proposti alla clientela. Molti istituti di credito hanno scelto di assorbire i rincari rivedendo gli spread applicati ai mutui fissi e per mantenere l’offerta su livelli competitivi. Dati alla mano, nonostante questi movimenti, oggi i tassi fissi continuano a rimanere più convenienti rispetto ai variabili, anche se il gap si sta riducendo. Ad oggi il 99% delle richieste di mutuo sono a tasso fisso. Il 65% ha durata oltre i 20 anni, mentre la fascia di importo compresa tra i 50.000 ed i 100.000 euro include il 20% delle erogazioni. Nelle prime settimane dell’anno soffia quindi un vento positivo sulla domanda di mutui delle imprese. Se guardiamo al solo mese di gennaio arriva a sfiorare il +9%. Le richieste hanno intrapreso una lenta risalita da metà 2024, spingendo la domanda vero i livelli pre-pandemia. L’importo medio erogato è di circa 132.000 euro, in aumento rispetto al trimestre precedente. Un segmento in forte espansione è quello dei mutui green, destinati all’acquisto o alla ristrutturazione di immobili ad alta efficienza energetica (classe A o B). Infatti, oltre il 25% delle nuove richieste di finanziamento di inizio 2025 riguarda mutui green, complici la conferma di alcune agevolazioni fiscali e le condizioni più vantaggiose offerte dalle banche.