Gin, gin, sempre e solo gin
6 Agosto 2025
Nel mondo dei distillati italiani sta succedendo qualcosa di particolare, così dicono i numeri: secondo i dati AssoDistil, l’export degli Spirits italiani ha triplicato il proprio valore in dieci anni, passando da 600 milioni di euro nel 2014 a 1,8 miliardi nel 2024. Anche l’inizio del 2025 conferma la direzione: +3,1% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente. L’Europa resta il mercato principale (59%), seguita dagli Stati Uniti (15%), ma crescono nuovi sbocchi grazie alla forza del marchio “Made in Italy”. Tradotto: i nostri prodotti piacciono all’estero più di quanto vengano consumati qui (prima dei dazi, ovviamente).
E infatti, sul fronte interno, la situazione è più complessa. I consumi di distillati sono in calo dell’8,5% rispetto al 2019, attestandosi a 127 milioni di litri. A trainare restano i liquori (oltre 50 milioni di litri), ma la grappa perde terreno: -12% in cinque anni, segno di una difficoltà a dialogare con le nuove generazioni.
Fa eccezione il gin, che invece vive una stagione d’oro: +25% in cinque anni, con 7 milioni di litri venduti. Se nel tuo locale non stai ancora valorizzando il gin, soprattutto nelle carte estive o in chiave pairing, stai perdendo un segmento attivo, curioso e disposto a spendere.
Altro dato che ti deve far riflettere: crescono a doppia cifra i Ready To Drink (RTD) a base Spirits, +34% nell’ultimo quinquennio. Piacciono perché sono rapidi, replicabili, riconoscibili. E in bar e locali con alta rotazione, diventano strumenti agili di upselling. Il pubblico li cerca, e se li trova già pronti — meglio ancora se ben presentati — li sceglie con semplicità.
Un segnale interessante arriva dalla rinnovata attenzione alla mixology come veicolo per rilanciare prodotti tradizionali. È il caso della grappa: grazie al Consorzio Nazionale e al riconoscimento ministeriale, si stanno sviluppando strategie per inserirla nei cocktail e renderla appetibile a un target giovane.
Anche qui vale la regola: se sai proporla nella giusta ricetta — magari in drink estivi, aromatici, profumati — diventa un prodotto che ti differenzia dalla concorrenza. E che, in primis, piace.
Nel nostro Paese sono riconosciute ben 34 Indicazioni Geografiche tra i distillati: una risorsa che, se raccontata e valorizzata nel menù, ti permette di comunicare territorio, autenticità e unicità, tre parole chiave che fanno vendere.
Dove trovare gin, grappe e distillati in genere di alta qualità da proporre anche a nuovi target? Sul catalogo www.ristopiulombardia.it.
E per avere informazioni aggiornate sul mondo degli spirits? Leggi e consulta sempre www.spiritieccellenti.it, il brand di riferimento per il settore horeca.

