Il piatto di Harvard che accontenta tutti
29 Agosto 2025
Hai mai sentito parlare, anche dai clienti, del “piatto di Harvard”? Ti suggeriamo di leggere questo articolo in quanto ti aprirà una porta sulle nuove tendenze nutrizionali che sicuramente saranno sempre più richieste da qui a breve anche a te… e siccome hanno un fondamento scientifico non sono trend, ma buone abitudini di alimentazione.
Il piatto è stato messo a punto dagli esperti della Harvard T.H. Chan School of Public Health e della Harvard Medical School per spiegare in modo semplice come dovrebbe essere bilanciato un pasto sano.
La domanda che ti devi porre subito è questa: può funzionare nella pausa pranzo di un bar o di una trattoria? La risposta è sì; può portarti vantaggi sia in termini di soddisfazione del cliente sia nella gestione della proposta gastronomica.
Immagina un piatto diviso in quattro sezioni:
-50% verdure e frutta (meglio più verdure che frutta),
-25% cereali integrali (pasta integrale, farro, riso integrale, pane ai cereali),
-25% proteine sane, ovvero pesce, legumi, uova, carni bianche (meno carni rosse, no insaccati),
Il tutto accompagnato da acqua come bevanda principale, un uso limitato di sale, grassi di qualità (olio extravergine di oliva) e porzioni adeguate.
Come applicarlo nei locali in modo che sia sempre interessante?
Non chiamarlo “piatto salutista”.
Piuttosto, raccontalo come un “piatto equilibrato per chi vuole energia e gusto fino a sera”. La pausa pranzo non è il momento per fare lezioni di salute: è il momento per offrire soluzioni pratiche, digeribili, gratificanti.
Crea piatti composti visivamente ben bilanciati
Organizza piatti unici in cui ogni elemento è riconoscibile e ben disposto: ad esempio, pollo alla griglia su insalata mista, accompagnato da un tortino di riso integrale e una ciotolina di frutta fresca. Oppure farro con verdure saltate, frittatina di albumi ed erbe, e hummus di ceci (senza aglio).
Preoccupato per gli stravolgimenti?
Non devi cambiare tutta la carta. Inserisci 2–3 piatti “in equilibrio Harvard” a rotazione settimanale, mantenendo i costi sotto controllo e valorizzando ciò che già usi: una zuppa di legumi con crostini integrali e un’insalata di finocchi o verdure miste cotte può rientrare perfettamente nel modello.
Come raccontarlo senza mettere tristezza?
Un po’ di fantasia è sufficiente: “piatto completo”, “ricetta bilanciata”, “piatto energetico” funzionano meglio di “healthy” o “fit”. Aggiungi una breve descrizione, anche su lavagnette o menù digitali, per spiegare che il piatto è pensato per dare energia senza appesantire.
Se hai succhi senza zucchero, acque aromatizzate fatte in casa, o centrifughe, accostale come proposte “in linea con il piatto equilibrato”.
Perché non puoi non adottarlo
-Il cliente è più consapevole dell’aspetto nutrizionale, anche quando mangia fuori casa.
-Sempre più persone (professionisti, dipendenti, lavoratori in mobilità) cercano piatti che non li appesantiscano e che li aiutino a mangiare bene anche in una pausa breve.
-Vantaggi: fidelizzi chi ha esigenze nutrizionali più attente e differenzi la tua offerta in un mercato sempre più competitivo.

